Forcella di Riofreddo (2240 m)

Questo lungo e affascinante itinerario permette di raggiungere l’intaglio che fa da punto di separazione tra il Gruppo del Jôf Fuart e il sottogruppo di Riobianco in un ambiente solitario e appartato. Dal punto di partenza occorre percorrere circa cinque chilometri di pista forestale prima di raggiungere il vallone vero e proprio,  che si innalza nella Carnizza di Riofreddo, attorniata, sulla destra, dalla Cime delle Rondini e delle Vergini (nomi scelti da Julius Kugy) e a sinistra dai baluardi alpinistici della catena di Riobianco, percorsi da diversi itinerari classici. L’ultimo tratto per la Forcella è stretto e ripido (45°).

Da Riofreddo si imbocca la pista forestale carrozzabile che lentamente risale il fondo della Valle di Riofreddo con andamento per lo più lineare per cinque chilometri raggiungendo prima una bella radura a quota 1012 metri e, dopo una serie di ripidi tornanti, fino a quota 1300 metri dove, abbandonandola pista, si seguono le indicazioni con segnavia CAI 618. Si supera una balza rocciosa ai piedi delle Cime delle Rondini e dopo circa duecento metri di dislivello una seconda balza alla base delle pareti della Cima piccola della Scala (se possibile direttamente, altrimenti aggirandola a sinistra). 

Si risale ora liberamente nella carnizza - parola che deriva dallo sloveno e significa “circo roccioso” - su pendii che diventano sempre più ripidi fino alla base di una caratteristica piramide rocciosa. Di qui si cambia assetto con sci in spalla per proseguire nello stretto canale, superando gli ultimi centimetri per affacciarsi sul versante che porta alla conca del Rifugio Corsi.

In discesa, da quota 1400 (a quota 1457 metri c’è il ricovero Carnizza di Riofreddo, ben attrezzato), se l'innevamento lo permette, conviene seguire il canale sul fianco orografico destro e poi tenendosi a destra del Torrente Riofreddo per ricollegarsi alla pista forestale più in basso.