Gli spazzini volanti

Ci sono alcuni animali che conosciamo, o pensiamo di conoscere, anche se non abbiamo mai avuto la fortuna di vederli dal vivo. Fra questi sicuramente spiccano gli avvoltoi, macabri pulitori di sanguinanti carcasse nei documentari o buffi e impacciati personaggi dei cartoon o dei film d’animazione (come dimenticare gli avvoltoi che non sanno cosa fare nel grande classico Disney Il libro della giungla?)

Ma sono veramente come li immaginiamo? L’unica certezza è che sono degli uccelli “spazzini” fondamentali per gli ecosistemi e che impediscono, tra l’altro, il diffondersi di malattie.

Grifone in volo planato @Gianni Bavaresco

Perché parlare di avvoltoi? Semplice, perché anche nelle montagne italiane è possibile osservare il veleggiare di questi enormi rapaci che sono in grado di sfruttare le correnti ascensionali come nessun altro uccello. Entrando nello specifico, parliamo del grifone e del gipeto.

Il grifone ha l’aspetto del classico avvoltoio, con il collo lungo, la stazza possente e una grande apertura alare. L’unica popolazione autoctona è quella della Sardegna, ma lo si può facilmente osservare in Friuli-Venezia Giulia, nelle vicinanze della Riserva Naturale Regionale Lago del Cornino, dove da anni un importante progetto tutela questo maestoso animale. In realtà è un grande volatore e sempre più spesso la sua presenza viene rilevata in varie regioni dello stivale.

Molto diverso è l’aspetto del gipeto o avvoltoio degli agnelli, rapace dal portamento regale, dalle ali lunghe e strette e dalla coda a forma di enorme cuneo. Inconfondibile, ha il petto color ruggine e un barbiglio (da cui anche il nome di “avvoltoio barbuto”) che contorna gli occhi caratterizzati da un anello rosso del tutto singolare. Per vederlo veleggiare occorre recarsi ai piedi dell’Ortles e del Gran Zebrù, nel Parco Nazionale dello Stelvio o in Valle d'Aosta.

La sagoma del gipeto tra le montagne della Valle d'Aosta © Andrea Greci

Ma in Italia possiamo sporadicamente osservare anche altri due rari avvoltoi, anche se solo di passaggio. Il piccolo capovaccaio, con la sua livrea biancastra, risulta essere la specie avifaunistica più rara, svernante nelle regioni del sud con appena 7 coppie (dato 2023). 

L’enorme avvoltoio monaco invece, non più da nidificante in Italia, sorvola talvolta i nostri cieli con qualche esemplare proveniente dalla Francia, dove è in corso un progetto di reintroduzione.

Quando camminiamo sui sentieri, quindi, fermiamoci ogni tanto con il naso all’insù a osservare il cielo e aguzziamo bene la vista. Può capitare di ammirare qualcuna di queste incredibili creature in volo.